UNIVERSO MOSTROLOGICO


Dando per scontato che gli acronimi MdF e CdM stanno rispettivmente per Mostro di Firenze e Compagni di Merende, e come tale verranno usati nel corso delle pagine, di seguito riportiamo, sotto forma grafica e narrativa, quello che a oggi può essere considerato l'universo mostrologico, utile per la comprensione del testo.



SARDISTI: Seguaci della pista sarda. Coloro che ritengono che il delitto del 1968 abbia matrice sarda, che la pistola sia sempre rimasta all'interno del cosiddetto clan dei sardi e i delitti successivi portino sempre firma sarda.
Fra i più importanti sardisti nella storia della Mostrologia annoveriamo il colonnello Nunziato Torrisi e il giornalista Mario Spezi.


PACCIANISTI: Coloro che ritengono Pietro Pacciani serial killer unico di tutti i delitti attribuiti al MdF o al massimo con l'unica eccezione del delitto del 1968.
Il primo e più fervente paccianista è stato il capo della Sam, dottor Ruggero Perugini.


MERENDARI: Sottoinsieme dei paccianisti. Coloro che reputano che almeno negli ultimi quattro duplici omicidi attribuiti al MdF, Pacciani non agì solo, ma fu aiutato da Vanni e Lotti, i cosiddetti compagni di merende. Ogni merendaro è anche paccianista, non tutti i paccianisti sono merendari (vedasi per esempio, il dottor Ruggero Perugini).
Fra i più insigni merendari annoveriamo l'ex Procuratore della Repubblica di Firenze, Pier Luigi Vigna.


GIUTTARIANI: Sottoinsieme dei Merendari e seguaci della teoria del dottor Michele Giuttari. Costoro reputano che i compagni di merende fossero semplicemente gli esecutori materiali dei delitti, i quali in realtà erano commissionati da un secondo livello, i cosiddetti mandanti in guanti bianchi: gente ricca, facoltosa, piuttosto potente, forse appartenente a una qualche setta esoterica. Ogni giuttariano è merendaro. Ovviamente il contrario non è vero (vedasi per esempio, Piero Luigi Vigna).


NARDUCCIANI: Coloro che credono che il famoso gastroenterologo di Perugia avesse a che fare coi delitti del MdF. Solitamente si distinguono due tipi di narducciani: quelli che sposano la teoria di Giuttari e dunque vedono nel medico di Perugia uno dei facoltosi mandanti e quelli che invece credono che il dottore agisse in prima persona.
Convinto narducciano è stato l'indimenticabile De Gothia.


COMPLOTTISTI: Immancabili, sono coloro che ritengono che il delitto del 1968 non solo sia completamente scollegato dai restanti, ma anche la pistola sia diversa e dunque il famigerato faldone relativo al duplice omicidio comprensivo di bossoli sia stato manomesso da qualcuno talmente potente da averne la possibilità (vedasi capitolo La pista sarda). Molti dei complottisti sono anche Narducciani e/o Giuttariani, tre insiemi interscanti fra loro, ma assolutamente non coincidenti.
Vediamo dunque le particolarità di queste intersezioni:
● i giuttariani complottisiti credono che qualche setta molto potente abbia commissionato ai merendari i delitti del MdF e attuato il grande depistaggio sul delitto del 1968;
● i narducciani complottisti credono che Narducci fosse il MdF e abbia attuato il grande depistaggio sul delitto del 1968;
● i narducciani giuttariani credono che Narducci fosse uno dei mandanti della setta che commissionavano i delitti ai CdM;
● i narducciani giuttariani complottisti credono che Narducci fosse uno dei mandanti della setta che commissionavano i delitti ai CdM e che fosse responsabile del depistaggio sul 1968.


LOTTIANI: Coloro che ritengono Giancarlo Lotti serial killer unico di tutti i delitti a partire dal 1974. I Lottiani rappresentano il più vasto sottoinsieme di coloro che credono che il MdF avesse assistito come guardone al delitto del 1968.
Capostipite della frangia dei lottiani è il blogger Antonio Segnini.


SEGUACI DEL SERIAL KILLER UNICO: Coloro che credono in un serial killer solitario, probabilmente sconosciuto, mai rientrato nelle indagini o solo sfiorato dalle stesse, che può aver iniziato la sua opera delittuosa nel 1968 o nel 1974, a seconda se si creda che il primo delitto sia stato opera o meno dei sardi.
Fra i seguaci del serial killer mai sfiorato dalle indagini, distinguiamo, fra le altre, due importanti correnti di pensiero:

FILASTONIANI: Seguaci della teoria di Nino Filastò. Costoro credono che il MDF fosse fin dal 1968 un serial killer solitario appartenente alle forze dell'ordine o a qualche corpo di polizia.

ROSSANIANI: Seguaci della teoria "Rossano, il mostro del Mugello". Teoria che, proposta dall'avvocato Bevacqua all'epoca del Processo Pacciani, è stata ripresa da Paolo Cochi ed è tornata in voga recentemente, prendendo parecchio piede. Costoro credono che il MdF fosse fin dal 1968 un serial killer solitario notato da alcuni testimoni in prossimità dei luoghi di taluni delitti (in special modo, ma non solo, a Vicchio nel 1984) e descritto come rossiccio di capelli.


VIGILANTIANI: Coloro che credono che l'ultimo indagato Giampiero Vigilanti abbia in una qualche misura a che fare con questi delitti. Essendo costui un fresco indagato ed essendo emerse pochissime notizie su indizi o eventuali prove a suo carico al vaglio di inquirenti e magistratura, i vigilantiani non sono ben inquadrabili all'interno dell'universo mostrologico. All'interno di questo non troppo vasto insieme, Vigilanti può essere indifferentemente ritenuto mero esecutore materiale di tutti i delitti, serial killer prezzolato nel delitto del 1968, serial killer solitario o in combutta col Pacciani o addirittura in combutta con Narducci.




4 commenti:

  1. Tra i complottisti dovresti inserire gli appartenenti alla teoria Zodiac-MDF che ormai non possono essere piu relegati nella mostrologia minore.Tanto piu che questi forniscono una versione sul "depistaggio"decisamente accattivante

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    1. Veramente è l'esatto contrario. Più passa il tempo e più la pista Zodiac si sgonfia. Come poi è normale che sia.

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    2. ciao, qual è la versione accattivante sul "depistaggio"?

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  2. il blog di cui avevamo bisogno! dove non si tifa per il proprio mostro del cuore ma si prova ad analizzare in modo critico tutte le teorie. grazie. mario

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