Presunti agguati falliti


Di seguito una lista di agguati o presunti tali avvenuti nella campagna fiorentina ai danni di coppie appartate in automobile nel periodo che va dal 1968 al 1985, lo stesso in cui agiva il MdF.
Si badi bene che in nessuno di questi agguati si hanno evidenze che c'entri veramente il MdF.

1. Arcetri (Novembre/Dicembre 1968)
Testimonianza arrivata durante la trasmissione televisiva "Telefono Giallo", datata 6 Ottobre 1987. Uno spettatore telefonò in trasmissione e riferì che nel novembre/dicembre 1968 mentre era appartato in auto con una ragazza, scoprì un guardone che li osservava. Lui scese dalla macchina ed ebbe una colluttazione con il guardone, il quale impugnò un coltello a serramanico per difendersi. La coppia riuscì a fuggire. Secondo il telespettatore i lineamenti di quest'uomo erano simili a quelli dell'identikit del MdF.


2. Vicchio, lago di Montelleri (Settembre 1978)
All'udienza del Processo Pacciani in data 26/04/1994, l'avvocato di parte civile Aldo Colao fece richiesta di ammettere come teste un uomo che sosteneva di essere stato aggredito dall'imputato Pietro Pacciani nel settembre del '78 in una casa isolata nei pressi di Vicchio mentre era in intimità con una donna. La richiesta di accogliere questo testimone, tale Antonio Maria Saponaro, fu respinta dalla Corte.
Durante la stessa udienza, il PM Paolo Canessa dichiarò che il signore in oggetto era stato sentito dalla SAM ma non era stato presentato come testimone dalla Pubblica Accusa, il che dovrebbe far riflettere sull'attendibilità di questa testimonianza.


3. Molin Di Bucchio (Agosto 1981)
Sempre dalle parti di Vicchio, un testimone durante il Processo Pacciani riferì di due o forse tre persone che si erano avvicinate di soppiatto alla sua tenda con fare misterioso mentre lui era accampato dalle parti di Molin di Bucchio. Parlò di una figura imponente, alta con spalle larghe e braccia lunghe, descrizione che ricorda un po' il Lotti, ma è così vaga che potrebbe ricordare molte altre persone.


4. Monte Morello (1981-82)
Una coppia appartata in auto venne avvicinata da una seconda auto da cui scesero due persone che si avvicinarono di corsa. L'uomo della coppia aveva una pistola e sparò un colpo in aria. Gli uomini fuggirono. Non ci sono altre indicazioni su questo presunto agguato fallito. Anche le fonti risultano incerte.


5. Cascine Del Riccio (20 Luglio 1982)
Esattamente un mese dopo il duplice delitto di Baccaiano, un uomo venne sorpreso a spiare una coppia appartata in auto e si diede prontamente alla fuga. Probabilmente era un semplice guardone ma alla coppia in auto quel volto ricordava quello dell'identikit del MdF. La coppia allertò immediatamente le forze dell'ordine e partì un'intensa caccia all'uomo. Il guardone, braccato a lungo quella notte, non venne mai preso.


6. Tavernelle Val Di Pesa (30 Giugno 1984)
Esattamente un mese prima dell'omicidio di Vicchio, una coppia clandestina appartata in auto sentì un tonfo contro il finestrino. I due andarono via di corsa e solo dopo – a distanza di sicurezza - si accorsero di una crepa sul vetro provocata - a loro dire - da un proiettile. Il vetro e la macchina erano blindati. Tuttavia, secondo alcuni articoli di giornale quel colpo fu solo una sassata, magari scagliata da un guardone per un qualsiasi motivo.


7. San Casciano Val Di Pesa (1984-85)
Durante il Processo Pacciani, tale Luca Iandelli affermò che tra il 1984 e il 1985, in piena psicosi mostro, era appartato in auto con la sua ragazza nei pressi del cimitero di San Casciano. All'improvviso la coppia si accorse di un uomo all'esterno dell'auto praticamente incollato al finestrino della macchina. Secondo la loro testimonianza, quest'uomo impugnava una pistola. Lo Iandelli riuscì a mettere in moto e fuggire, ferendo la mano del guardone che rimase impigliata allo specchietto dell'automobile. Pare riconobbe nel guardone il Pacciani che, oltretutto, il giorno dopo girava per San Casciano con un braccio fasciato.
Lo Iandelli però durante la sua testimonianza cadde più volte in contraddizione e tentò di negare (forse per paura, forse per altro) di aver riconosciuto il Pacciani.


8. San Miniato, Piazzale Michelangelo (1985)
Testimonianza arrivata durante la trasmissione televisiva "Telefono Giallo", datata 6 Ottobre 1987. Uno spettatore telefonò in trasmissione riferendo che nel 1985 mentre era appartato in automobile con una ragazza dalle parti di San Miniato al Monte, nei pressi di piazzale Michelangelo, sentì dei rumori all'esterno. L'uomo scese dalla macchina e vide un tizio che si allontanava correndo verso il piazzale; questa persona si trovava in quel momento illuminata da un lampione e lo spettatore vide chiaramente che aveva una pistola in mano. Sempre secondo lo spettatore, l'identikit che lui stesso fornì dell'uomo era simile al 90% a quello storico del MdF.


4 commenti:

  1. L mostro secondo me poteva usare una pietrina fatta con un pezzo di candeletta di motorino che è di ceramica credo,che usavano anche i ladri per rompere i finestrini delle auto in frantumi senza fare troppo rumore per rubare nelle auto,forse tirava contro il finestrino la pietrina e poi sparava !

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  2. Trovo tutte quelle ipotesi ridicole, ma vi pare che un assassino del genere si mette a litigare con le coppiette e farsi vedere in faccia? ma vi pare , l'altra ridicola cosa del signore coi capelli rossi che segue le coppie? trovo tutto insensato e ridicolo. Questo assassino e' una sola persona che fruga nelle borsette dopo gli omicidi per sapere nome e indirizzo , sono sicuro che piu' volte abbia spiato la casa delle vittime subito dopo l'omicidio.

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  3. Salve, beh la 5 e la 8 sembrano molto interessanti da un punto di vista investigativo

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  4. H AH AHAH AAH si il mostro di firenze si mette a litigare a hha hahaha haha ah ,il mostro di firenze va a colpo sicuro ,coppietta appartata si avvicina spara e fugge

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